Pantaleone Pagliula
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PANTALEONE PAGLIULA Nardò, 13 Gennaio 2023 | inserito Eco/Ambiente 13.01.2023
2022 anno fortemente negativo per il nostro ambiente
Il 2022 è stato un anno record per gli eventi meteo estremi con un aumento in Italia del 55% rispetto al 2021.
Legambiente, in collaborazione con il gruppo Unipol, ha pubblicato dati che rilevano 310 fenomeni che hanno causato 29 morti e impatti drammatici sull’economia e sull’ambiente dal Nord al Sud della Penisola. Secondo questi dati una adeguata prevenzione farebbe risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni.
Le piogge torrenziali che hanno provocato la frana di Ischia e il Po in secca durante i lunghi mesi senza pioggia sono i casi più eclatanti.
Nello specifico si contano 104 casi di allagamenti e alluvioni da piogge intense, 81 casi di danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 29 da grandinate, 28 da siccità prolungata, 18 da mareggiate, 14 eventi con l’interessamento di infrastrutture, 13 esondazioni fluviali, 11 casi di frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città e 4 eventi con impatti sul patrimonio storico.
Nel 2022 sono aumentati, rispetto allo scorso anno, i danni da siccità, che passano da 6 nel 2021 a 28 nel 2022 (+367%), quelli provocati da grandinate da 14 nel 2021 a 29 nel 2022 (+107%), i danni da trombe d’aria e raffiche di vento, che passano da 46 nel 2021 a 81 nel 2022 (+76%), e allagamenti e alluvioni, da 88 nel 2021 a 104 nel 2022 (+19%).Sempre nel 2022 secondo i dati pubblicati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche , nei primi sette mesi dell’anno le piogge sono diminuite del 46% rispetto alla media degli ultimi trent’anni e sono in crescente difficoltà i fiumi, come il Po che al Ponte della Becca (PV) risultava con un livello idrometrico di meno 3 metri, e i grandi laghi con percentuali di riempimento dal 15% dell’Iseo, il 18% del lago di Como , il 24% del Maggiore e il lago Trasimeno che ha raggiunto un livello ben inferiore alla soglia critica, con meno 1,54 metri.
Durante il 2022 molto gravi sono state le conseguenze per l’agricoltura e per gli habitat naturali che hanno portato numerose aziende agricole italiane in una situazione talmente critica da portare alla cessazione dell’attività. Da evidenziare anche che in molte aree urbane, specialmente in Sicilia, si sono dovute imporre forti restrizioni all’uso dell’acqua.
La siccità ha causato anche la perdita di produzione di energia idroelettrica ed A preoccupare è soprattutto la situazione delle falde del nostro Sud, con livelli tra il 35 ed il 50% in meno della media mensile.
A proposito di ondate di calore nel 2022 si sono registrate temperature eccezionali già da maggio con punte di 36,1 °C a Firenze, 35,6 °C a Grosseto, 34 °C a Pisa e 32,8 °C a Genova. Nel mese di luglio record per le città lombarde dove a Brescia e Cremona si sono registrati 39,5 °C, a Pavia 38,9 °C e a Milano 38,5 °C.
Ad agosto i termometri hanno segnato tra i 40 e i 45 °C a Palermo, Catania e Reggio Calabria, mentre a Bari si è arrivati a 39 °C.
Questi livelli di caldo eccezionale, prolungati per settimane e mesi in gran parte del Paese, hanno portato a gravi conseguenze sulla salute umana. Secondo le analisi del Ministero della Salute nel 2022 sono stati oltre 2.300 i decessi in Italia dovuti alle ondate di calore, in crescita rispetto ai 1.472 del 2021 e ai 685 del 2020.
Tra le città maggiormente colpite Torino che ha visto un eccesso di mortalità pari a +70%, a cui segue Campobasso con +69%), poi Bari +60%, Bolzano +59%, Milano e Genova +49%, Viterbo +48%, Firenze +43%, Catania +42%.
I casi più rilevanti di eventi estremi nel 2022 sono stati il 3 luglio con il distacco di una grossa porzione dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada con 11 morti e 8 feriti e l’evento alluvionale nelle Marche il 15 e 16 settembre dove si sono contati 13 morti.
Ancora tragedia a Ischia il 26 novembre, a Casamicciola Terme (NA), dove le piogge intense hanno provocato una frana ed un'alluvione, con 12 vittime registrate.
Anche nel Salento record di pioggia, trombe d’aria, temporali e venti oltre i 70 Km orari violenti con picchi di pioggia in una sola giornata superiori a 60-70 mm lungo il leccese orientale che hanno rappresentato un record rispetto al 1928 anno in cui sono iniziate le prime rilevazioni.
Quello che abbiamo ormai sotto i nostri occhi e che stiamo toccando quotidianamente ci restituisce un quadro preoccupante di un anno difficilissimo, concluso con le notizie sulle temperature primaverili di fine dicembre in Italia e sulla tempesta artica che ha colpito il Nord America, causando decine di morti.Basta guardarsi intorno assistiamo alla tropicalizzazione del nostro clima e allo sconvolgimento delle stagioni che sta determinando la maturazione precoce dei prodotti agricoli, mimose fiorite che solitamente vediamo nel mese di marzo già pronte a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi e brusche variazioni climatiche che procurano ingenti danni in campagna.
Purtroppo sulla lotta alla crisi climatica il nostro Paese è ancora in grave ritardo, si rincorrono solo emergenze senza una strategia di prevenzione che applicata dovutamente farebbe risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni.
Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti e il riscaldamento globale generato dall’uomo non è
un’ipotesi per il futuro ma un fenomeno già in atto da tempo e le generazioni più giovani saranno quelle che subiranno i guai maggiori e irreversibili.
Quanti allarmi e fatti catastrofici dobbiamo ancora vivere per capire che dobbiamo prendere coscienza di questa reale situazione e alzare la nostra voce perché abbiamo tutti l’obbligo morale di fare tutto il possibile.
Più a lungo aspettiamo e più difficile sarà risolvere il problema.