Pantaleone Pagliula
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PANTALEONE PAGLIULA
Nardò, 18 Novembre 2021
Il problema più grande che l’umanità abbia avuto è il riscaldamento globale.
Prevedendo che per fine secolo la temperatura sarà 5°C più alta rispetto al periodo preindustriale , dobbiamo immaginare il pianeta come un essere vivente che ha la propria temperatura. E se noi umani possiamo morire quando la nostra temperatura media passa da 36,5° a 39 °C la stessa cosa accade al nostro pianeta.
Oggi già lo 0,8% della superficie del pianeta non è abitabile per condizioni climatiche estreme e le previsioni dicono che nel 2070 sarà il 18% : come conseguenza 2miliardi di persone che vivono in queste zone si muoveranno per non morire.
Tutto quello che è legato al riscaldamento globale ( CO 2, Covid, i 52°C registrati in Canada , i 20,5°C in Antartide , le alluvioni , ecc.) ha una crescita esponenziale.
Cosa si può fare e cosa è stato proposto per limitare l’aumento della temperatura terrestre oggi?
La maggior parte del mondo della scienza parla di abbandonare il consumo dell’energia fossile, di trasformare il trasporto in elettrico, di fare quanto più possibile una dieta vegetariana equilibrata, ecc. Tutte queste sono misure buone e giuste che diminuiscono la produzione di anidride carbonica. Ma anche se domani tutti gli abitanti del mondo vivessero una vita sostenibile e adottassero queste misure, l’anidride carbonica nell’atmosfera continuerebbe comunque ad aumentare soltanto a ritmo più lento.
Quanto è cresciuta l’anidride carbonica nell’atmosfera ? ((https://www.youtube.com/watch?v=pVYt9ZDDfBs&ab_channel=CarbonTracker))
Dal 1990 al 2000 è aumentata di 0,5 parti per milione ogni anno, dal 2000 al 2010 di 1 ppm, dal 2010 al 2020 di 2 ppm e si tratta di una crescita esponenziale che dimostra come i nostri provvedimenti siano fino adesso stati inutili.Per tirar via l’anidride carbonica che sta nell’atmosfera dobbiamo usare l’unica macchina in grado di assorbirla: gli alberi.
I leader del G 20 tenuto a Roma , come si legge nel paragrafo 19 della dichiarazione finale, hanno condiviso l’ambizioso obiettivo “ di piantare collettivamente mille miliardi di alberi, concentrandosi sugli ecosistemi più degradati del pianeta, sollecitando altri paesi a unire le forze con il G20 per raggiungere questo obiettivo globale entro il 2030 con il coinvolgimento del settore privato e della società civile».(https://www.youtube.com/watch?v=_eVXfIl6jHc&ab_channel=ItaliaCheCambia)
Quindi servono 1000 miliardi e a noi italiani ne spetterebbero due miliardi . Se in Italia soltanto utilizzassimo le terre abbandonate dall’agricoltura potremmo piantarne addirittura 6 miliardi permettendo di ridurre di 2/3 il surplus di anidride carbonica. Benché questa sembrerebbe la soluzione più reale , pochi ne parlano perché mentre la transizione elettrica delle automobili, per esempio, fa girare l’economia, il fatto di piantare alberi anche se costa molto di meno , non muove denaro.
Migliaia di miliardi si stanno spendendo per l’emergenza COVID: ne basterebbe una frazione per piantare mille miliardi di alberi.
Anche se questa potrebbe essere una soluzione semplice, facile, elegante che non richiederebbe modifiche sostanziali del nostro sistema economico, non vi è un interesse politico immediato, perché piantare oggi un albero vuol dire aspettare venti anni per vederlo crescere .
La cosa più logica che possiamo fare e che riabiliterebbe l’intelligenza umana è piantare alberi.
A partire dall’inizio della civilizzazione umana ad oggi, l’uomo ha tagliato all’incirca la metà di tutti gli alberi presenti sul pianeta. Erano 6.000 miliardi prima dell’invenzione dell’agricoltura, oggi ne sono rimasti 3.000 miliardi. Ne abbiamo tagliati, quindi, 3.000 miliardi nel corso degli ultimi 12.000 anni, con un’accelerazione straordinaria dal 1700 a oggi.
A partire dall’inizio della civilizzazione umana ad oggi, l’uomo ha tagliato all’incirca la metà di tutti gli alberi presenti sul pianeta. Erano 6.000 miliardi prima dell’invenzione dell’agricoltura, oggi ne sono rimasti 3.000 miliardi. Ne abbiamo tagliati, quindi, 3.000 miliardi nel corso degli ultimi 12.000 anni, con un’accelerazione straordinaria dal 1700 a oggi.
Queste migliaia di miliardi di alberi che abbiamo rimosso dalla superficie del pianeta svolgevano un ruolo fondamentale assorbendo dall’atmosfera — grazie al fenomeno della fotosintesi — enormi quantità di C2.
In altre parole, gli alberi sono in grado di fare ciò che la nostra tecnologia è, per ora, in grado soltanto di sognare, ossia rimuovere CO2 dall’atmosfera a bassi costi ed alta efficienza.
Queste le premesse scientifiche che hanno guidato la scelta del G20 di appoggiare la proposta di piantare 1000 miliardi di alberi. Il fatto che sia stata accolta è una dimostrazione concreta di realpolitik ma sta a noi trasformare in azione concreta, in “ fatti “ , questo ennesimo impegno preso solo a “ parole “.
Ci siamo evoluti in un ambiente completamente verde, ma per tutelare la nostra sopravvivenza ci siamo concentrati sulla presenza di altri animali o altri uomini. Oggi la situazione è capovolta e dovremmo imparare a osservare il mondo vegetale per comprendere come funziona la vita e prendere i giusti provvedimenti per difenderla.
Pantaleone Pagliula